martedì 18 febbraio 2014

In viaggio

Qualcuno parla
ha la voce di mio padre
il viaggio si fa triste
(Santoka 1882-1940)



Taneda Santoka che compone questo haiku nel 1932, è in cammino già da sette anni in pellegrinaggio per il Giappone.
Personalità caratterizzata da una tensione psicologica strettamente novecentesca, di colpevolizzazione e fallimento, Santoka scrive nel suo diario che "la fede è l'origine, lo haiku la sua espressione. Per questo devo camminare, camminare, camminare fino a che non arrivo".

E solo leggendo i suoi versi possiamo accompagnarlo.
Ma il viaggio insieme al monaco zen più anarchico e solitario è lungo e, a volte, capita di venire trafitti a tradimento da una voce, da una canzone, da un odore. 
E dobbiamo ricominciare il nostro cammino ripassando dal 'via', in una strana circolarità zen che ricorda quei giochi che facevamo da ragazzini magari sotto lo sguardo dei nostri genitori  che oggi non ci sono più.



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Mio padre oggi avrebbe compiuto 78 anni.





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