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giovedì 7 maggio 2015

Spiaggia

Spiaggia alla bassa marea -
tutto ciò che prendo
è vivo
(Chiyo-jo 1703-1775)


Il cemento ha cancellato il 20 per cento delle coste italiane (notizia).

Inutile parlare qui di classifiche delle regioni più o meno virtuose, di rischio idro-geologico, di malaffare...
Preferisco immaginare un ideale satellite, o uno di quei droni che ora sono di moda - chi non ne ha mai incocciato uno?- capace di trasmettere le immagini ad alta definizione. Vedo i bordi delle coste sempre più grigi e sbrindellati. Li vedo molto chiaramente e sempre meno "vivi".
Mi basta.



(vista mare)








martedì 24 marzo 2015

Clausura

Profumo di pruno fiorito -
dove è stato soffiato via
il fantasma della donna neve?
(Chiyo-jo 1701-1775)






Riflettevo a scoppio ritardato sulla scenetta napoletana al cospetto di San Gennaro di un paio di giorni fa.
La sterminata comunità di fedeli, il Papa al centro, il sacro rito, l'attesa liquefazione, l'ampolla venerata. 
Ripensavo invece al particolare tipo di cronaca del cardinale Sepe, ripresa e diffusa da youtube, quando le suore di clausura accedono al cospetto del papa grazie a una deroga speciale offerta dal cardinale stesso (clicca video qui)
Ripensavo a quei toni, a quell'ammoina da sfottò, a quei commenti in dialetto. 
A me che sto qui, ben lontana, lontanissima da quella chiesa e da quel momento, quelle suore mi sembravano non facessero nulla di particolarmente esagerato. Le ho viste solo circondare il Papa di doni e affetto, sussurrargli qualche cosa all'orecchio con espressione trepidante, nulla di più. Donne neve come la suggestione di Chijo-jo, autrice dell'haiku primaverile di oggi e, soprattutto, monaca buddista. 

Francamente quelle suore di clausura, e non "suorine" come sento chiamarle spesso, mi sembravano l'occasione, persa, di evidenziare il simbolo, vivente e lì presente, di raccoglimento e di sottrazione di sé in netta contrapposizione all'estroflessione vanitosa. In tutti i campi.


(Roma. Clausura urbana)






venerdì 9 gennaio 2015

Colori

Inverno desolato
nel mondo di un solo colore
il suono del vento 
(Chiyo-jo 1701-1775)





Quale migliore occasione della strage di Parigi per soffiare sul fuoco? Il vento della destra xenofoba e razzista soffia forte in Francia e nel resto d'Europa e il suo suono non ha cromatismi. 
Ecco una breve antologia delle dichiarazioni di casa nostra, di quelle casarecce, allarmiste e praticone a cui non mi abituerò mai: Gasparri "Basta barconi! Serve un'offensiva militare decisa!". Salvini "Il nemico è in casa!". Santanchè "Elenco dei politici che hanno il coraggio di prevedere stanziamenti economici e permessi per costruire moschee!". Meloni "L'Europa che rinnega le proprie radici non sa opporsi ai suoi nemici" "Basta il buonismo della sinistra che vieta il presepe".

In nome di un mondo non monocolore, puoi leggere qui di come il Centro culturale islamico d'Italia condanni la strage al Charlie Hebdo e di come Abdellah Redouane, a capo della grande moschea romana, inviti al pluralismo e al rispetto della libertà in favore del dialogo tra culture. 



(Per me un po' di rosso, un pochino di giallo e di ocra. E quel blu cielo in alto. Grazie)












domenica 25 maggio 2014

Pianoterra

Farfalle-
sul cammino d'una fanciulla,
davanti e dietro di lei.
(Chiyo Jo 1701-1775)

Edizione straordinaria del Dailyhaiku! È nata una fondazione da una onlus napoletana che si chiama Pianoterra. Auguro ai miei amici che l'hanno creata, a tutto lo staff,  di continuare il viaggio ancora per tanto tempo. 
Si tratta di un sostegno concreto e sul territorio per donne in difficoltà. Tutto qui. 
Un' idea semplice che sta raccogliendo i suoi piccoli e preziosi frutti. 
Esiste un posto, dalle parti di Spaccanapoli, dove donne di ogni provenienza, trovano sostegno psicologico e legale, latte in polvere, accoglienza, un abbraccio. Un piccolo posto alla portata di tutti, facile da raggiungere e senza pretese, come un pianoterra. 
Una possibilità di incontro. Una sosta. Un respiro profondo per polmoni trafelati. 
La fondazione è nata e noi siamo felici con Alessia, Ciro e Flaminia. 
Alessia mi ha parlato di questo nuovo traguardo e venerdì lo abbiamo festeggiato alla Casa del Cinema dove è stato presentato un documentario bellissimo che vi linko QUI (da guardare e far girare).



L' haiku di oggi fu scritto da una donna, un raro caso di monaca zen, dalla vita singolare e sfortunata, che ha lasciato per noi, fiori come questi.
Idealmente lo porgo alle donne e alle famiglie che Pianoterra segue e anche a quella mamma che raccontando la sua vita dice con gli occhi tristi che la sua "è stata un infanzia lunga". Che ci siano tante farfalle...

lunedì 24 marzo 2014

#suorcristina

Incuriosita dall'hashtag #suorcristina che impazza su Twitter e di cui non sapevo un bel nulla, pur sentendo puzza di grande fratello - fuochino! -scopro, grazie a youtube, che tale suor Cristina Scuccia è la regina di un talent canoro. 
In ritardo guardo la sua performance. Sta cantando No one di Alicia Keys. A squarciagola. Per migliaia di utenti come me. Balla...

Sinceramente rimango interdetta. Anche per la reazione mistico isterica del giudice di gara articolo31 che, tipo Saulo sulla via di Damasco, sta per vedere la luce. Gli trema pure il drago tatuato sulla gola! Noo?! Sta piangendo!
Nel mentre, suor Cristina-canterina è pure dotata di una bella parlantina.


(J-AX prima di tatuarsi la gola ma già in versione aureolata)

Notte di luna:
spuntando da una roccia,
la cavalletta fa il suo verso.
(Chiyo-jo 1701-1775)


Monaca buddista Chiyo-Jo, autrice dello haiku di oggi, traspose nei suoi versi le esperienze personali. Preferiva la luna ai riflettori. Santa donna...

sabato 1 febbraio 2014

Come parlare delle donne non solo alle donne?

Farfalle -
sul cammino d'una fanciulla
davanti e dietro di lei
(Chiyo-jo 1703-1775)

Autrice di questo haiku è una poetessa dimenticata ma meravigliosa per come racconta, per quel poco che è stato tradotto e che conosco, la femminilità.

Come parlare delle donne non solo alle donne? Ci pensa anche Emma Dante con il suo film Via Castellana Bandiera (vedi link) :

http://www.ilprimoamore.com/blogNEW/blogDATA/spip.php?article1696

E con "Le Sorelle Macaluso" , lavoro teatrale che ieri ha trascinato fuori di casa, in una serata di pioggia da ultimenotizie del TG, tutta la platea del Teatro Palladium di Roma.

Dieci personaggi sospesi tra aldiqua e aldilà raccontano, battibeccando, sovrapponendosi, incalzandosi l'uno con l'altro, la loro storia. 



La lingua, mai come in questo caso definizione più appropriata, quella "madre" del dialetto. Spettatori di vivi e di morti, assistiamo alla danza dei ricordi e del senso di colpa, di quanto non sono -e non siamo- riusciti a dire o a fare. 
Il dolore, in questo lavoro di Emma Dante, è pietra che, da pesante e funebre, sotto i nostri occhi si fa lieve. I visi, violentati dalla smorfia del trapasso, si possono addolcire. I sensi di colpa possono placarsi. I risentimenti sparire e con loro i traumi di una vita.
Le sorelle si stringono intorno alla danza amorosa dei genitori, in un ricordare condiviso, dolcissimo e straziante.
Il padre, che in vita non fu più nulla senza la sua compagna, ora danza con lei. 
Le figlie tornano a essere figlie e sorelle.
Qui si racconta la morte viva e pulsante, nera e lucente, mitica come quella dei pupi e repellente come quella di tutti.
E qui balliamo, leggeri e raddolciti e non importa se ci sbagliamo o se, sempre per sbaglio, indossiamo una camicia da notte da donna e siamo un padre di famiglia.