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lunedì 28 dicembre 2015

Clima estivo

Il canto delle cicale
non dà segno 
del loro vicino morire
(Bashō 1644-1694)




Un haiku di Bashō un po' troppo fuori stagione? Oppure un po' troppo apocalittico con il suo kigo estivo (cicale) che francamente letto a dicembre suona sinistro, cimiteriale? Fate voi.
Dalla Finlandia a New York si gira in maglietta. 


(Primavera romana-nordafricana di questa mattina)  





giovedì 27 novembre 2014

Io in una pittura

Il mio cavallo cammina
per la pianura d'estate.
Io in una pittura.
(Bashō 1644-1694)




Capita che certe parole ci vengano in visita dal passato. 

Mi trovavo in quella seccante situazione che conosciamo tutti: sulla sedia del dentista. Immobile, piedi formicolanti, lingua secca prosciugata da quella specie di uncino aspirante, con un orecchio improvvisamente da grattare su cui premeva parte di quell'aggeggio che consente di tenere la bocca ben aperta. Mentre stavo combinata così, casualmente mi intravedo riflessa in un segmento metallico della lampada accecante, che pietosamente ogni tanto mi abbassano dagli occhi sbarrati, e penso "Ma guarda che caspita di mordacchia mi hanno messo!" 
'Mordacchia' è una parola che usava mio padre. "Ti metto la mordacchia!" mi diceva quando rompevo, quando parlavo troppo con il mio tono petulante che lui imitava facendo le smorfie. Imparai perfettamente il significato di "mordacchia" pur vivendo in un appartamento e non in una fattoria. 
E amo il suono dispettoso di questa parola buffa che scherza con "racchia" e con "morso" e che un papà esasperato e simpatico mi lanciava dietro quando ero ragazzina. Una parola che ieri pomeriggio, dal dentista, improvvisamente, mi ha accarezzato.

Capita così con certe parole che, all'improvviso e chissà perché, ci raggiungono dal passato.


(Il mio cavallo cammina)



venerdì 14 novembre 2014

Fiori di glicine

Affaticato
alla ricerca di un tetto
i fiori di glicine
(Bashō 1644-1694) 



"Qui non entrare, non è per voi!" questo simpatico motto di accoglienza era all'indirizzo degli stranieri che ieri mattina gravitavano dalle parti di un bar di Tor Sapienza. Nella polveriera che è diventato nelle ultime settimane questo quartiere romano, la miccia si è riaccesa subito e in poco tempo si è passati alla rissa, poi ai lanci di bottiglie e pietre.     
Come soluzione - ripeto 'soluzione' - nel pomeriggio di ieri si è deciso di trasferire altrove tutti gli ospiti del centro di accoglienza del quartiere, sbarcati in agosto fuggendo da Etiopia, Somalia, Gambia e Guinea.
Leggo lo sconsolato sfogo della presidentessa della cooperativa "Il sorriso" che denuncia il razzismo di una periferia che pensa di risolvere con questo misero sgombero i suoi problemi, di altre malinconiche testimonianze sui fatti di questi giorni, dell'arrivo annunciato di Borghezio, di Alfano, leggo delle lacrime degli operatori. La notizia che vi linko QUI dice testualmente che il trasferimento delle ottanta persone "è cominciato con lo spostamento dei minori non accompagnati".
Minori non accompagnati. Ovvero quarantacinque ragazzini orfani e soli. 
Che pensano degli adulti? Che adulti diventeranno? 
Tristezza e vergogna. Altro che "fiori di glicine"!



(Abbandonati per strada)


















mercoledì 9 luglio 2014

Muro della vergogna

Braci sotto la cenere-
si spengono col suono
di lacrime che bruciano.
(Bashō 1644-1694)


Scatta l'attacco mirato su Gaza. Piovono razzi su un tunnel pieno di armi. Nelle ultime ore 25 morti.
È guerra. Accordi di pace come brace sotto la cenere. 


(Passeggiavo per via del Boschetto a Roma. E l'ho visto)












giovedì 26 giugno 2014

Foto berlinesi

Affaticato 
alla ricerca di un tetto
fiori di glicine.
(Matsuo Bashō 1644-1694)


Che Berlino sia la città dove si legge di più è cosa risaputa e, non preoccupatevi, non intendo qui trattenermi su cifre, classifiche, librerie felici di esistere, biblioteche in gran forma, bambini in metro con un libro da divorare al posto della merendina, adulti immersi (sempre in metro) nella lettura di un romanzo e non nello smartphone... No, non voglio parlare di questo. 
Anche se, piacendomi molto leggere, girando per le città, se incappo in una bella libreria, ci entro. Accogliente è simpatica come la sua proprietaria Stefanie Hetze, la "Dante connection", fa mostra di sé a Kreuzberg, uno dei quartieri più famosi di Berlino. Belle edizioni, tascabili colorati, libri per bambini invitanti come torte, clienti in giro tranquilli.
Mentre faccio amicizia con Stefanie...

(Oranienstr. 165 A - Berlino - info@danteconnection.de)
...sento un vociare che viene dalla strada, tamburi, megafoni e sirene della polizia. Mi spiega che si tratta di una manifestazione per i diritti dei rifugiati e che la storia è questa: a un centinaio di metri da lì c'è una piazza dove dal 2012 africani e siriani, in mancanza di meglio, hanno creato un campo dove vivere. Le autorità decidono di sgomberarla e così finiscono in una scuola abbandonata, nel degrado, senza servizi, ghettizzati. 
Mentre il borgomastro del quartiere (dei Verdi) è dalla loro parte, mi dice sempre Stefanie, e sta trattando con il prefetto di Berlino, gli abitanti di Kreuzberg sfilano in questo momento insieme a ragazzi africani e siriani. Urlano slogan in inglese per farsi capire anche da chi diritti ancora non ne ha. "Fiori di glicine"...










"Fiori di glicine" davanti alla vetrina della libreria e su questa finestra.



martedì 22 aprile 2014

Giornata della Terra

Ah, che aria sacra!
Le fronde verdi e nuove riflettono
la luce del sole.
(Matsuo Bashō 1644-1694)


Entro il 2100:
- la popolazione mondiale potrebbe raggiungere gli 11 miliardi di persone
- la terra diventerà un pianeta torrido
- la calotta polare dell'Antartide occidentale potrebbe collassare.

Intanto...

(Intanto: "Mi passi l'acqua?")

Sempre su natura e terra, una cosa brutta QUI e una bella QUI.