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giovedì 20 novembre 2014

Eternit

Scuotiti o tomba!
La voce del mio lamento
il vento dell'autunno
(Bashō 1644-1694)



Dopo quaranta anni di ricostruzioni dei fatti, ieri si è chiuso il processo Eternit con una sentenza inaspettata: annullata la condanna all'industriale svizzero. 
I parenti delle "vittime", così ancora vogliamo chiamarle nonostante tutto, vedono sfumati i risarcimenti economici e morali. Da quello che capisco non c'è nessun colpevole. Ma può essere prescritto un reato del genere? 
Rimangono tremila morti.

Nord: "Eternit", nel cui nome già c'era un senso di tombale, di eterno.
Sud: "Terra dei fuochi", fuochi fatui e fiamme eterne
"Eternità", come per i processi in Italia.


("Le sette torri celesti". L'eternità secondo Anselm Kiefer )


martedì 24 febbraio 2015

Eternit

Notizia di oggi su processo Eternit: "Per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di I grado", cadono "tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni". Lo scrive la Cassazione (notizia qui)
Vi ricordate di questo haiku che a novembre documentava così l'iter processuale?

Scuotiti o tomba!
La voce del mio lamento
il vento dell'autunno
(Bashō 1644-1694)


Per me, alle coscienze e alla storia, parlano Bashō e Anselm Kiefer. Ecco quel post QUI. 



martedì 1 agosto 2017

Miraggio


Gli strateghi romani
inventarono l'acqua corrente
ma prima l'accecarono
forzandola nelle condotte, 
convogliandola nel buio.
Per ovviare ai dislivelli
la fecero rifluire
dentro un imponente
animale preistorico
detto acquedotto.
Le ridiedero la vista
alle terme, al Circo,
e nei fontanili.
E questo fu il miracolo
dell'idraulica romana
("Roma e l'acqua" di Valentino Zeichen)



Quaranta gradi (notizia QUI). Roma è in secca
Sto acquattata tra le canne bordo Tevere, rimbambita dal caldo, un miraggio: a pelo d'acqua galleggiano tutti gli autobus che non arrivarono mai, e ora scorrono via, e tutti i sacchi di rifiuti mai smaltiti. Scorrono milizie di tassisti brutali come gladiatori. Li vedo. Via. Ciao ciao. Glu glu.
Portati dalla corrente scivolano lontano tutti i dirigenti rapaci, ancora con i piani regolatori sotto il braccio, e quelli incapaci. E scivolano via i negozianti che ti fregano, gli automobilisti aggressivi che dai finestrini stanno ancora facendo il dito medio, le panchine sradicate dagli ultras con ancora gli ultras attaccati. Via... Galleggiano leggere leggere teste rasate saldate a colli taurini, tra i bicipiti tatuati, via...
Anguille, che sono pezzi di tubature, - l'eternit rimanda i suoi ultimi abbagli al sole bianco - scivolano nella fanghiglia di scontrini mai fatti, nella schiuma appiccicosa di certificati da esibire entro il e dalle alle.
Ciao Roma melmosa, ciao Roma disperante. Ciao. 
Meglio che mi metto il cappello. Il sole picchia.


(Roma capitale)