venerdì 15 settembre 2017

Yoga casalingo


La cucina è gremita di oggetti
e veramente può sembrare un bosco.
Ogni pianta è al suo posto
sorge là dove è messa
con pazienza infinita riposa.
Pensate alle cose
alla flora
metallica delle posate.
(Valerio Magrelli, da“Nature e Venature")


Casa.
Metto il sale, grosso, nella lavastoviglie; il suo sciacquio liberatorio ed è come se digerissi meglio anch'io. 
L'orecchio lo affino a quel "tac" del programma numero 12, lavatrice, la manopola che scatta appena terminato il ciclo "delicati". Assoluto. 
Il frigo raffredda e vibra. Smette di vibrare. E ricomincia. Inspiro. Espiro. Vibrazione.
Yogini casalinga, scrosto una briciola vecchia per festeggiare l'armonia raggiunta, corpo e anima.
"Sarebbe bello cucinare qualcosa al forno" penso "inondare la casa di profumo di buono e aspettare amici per cena". Sì. Quando qualcosa funziona e va come deve andare, mi sento meglio anche io.
Inspiro. Espiro.
Quel barattolo di vetro trasparente? Espiro. Può sempre servire. 
Domani mi compro un'asse da stiro nuova, con quell'affare per le maniche, leggera e pieghevole.  
Lì fuori, ora, a un metro dallo zerbino, il caos.
Inspiro. 
Sono pronta per uscire.


(Saluto al sole)












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