martedì 21 febbraio 2017

Taxi/Uber


Veemente dio d’una razza d’acciaio, 
Automobile ebbrrra di spazio, 
che scalpiti e frrremi d’angoscia 
rodendo il morso con striduli denti... 
Formidabile mostro giapponese, 
dagli occhi di fucina, 
nutrito di fiamma 
e d’olî minerali, 
avido d’orizzonti e di prede siderali... 
io scateno il tuo cuore che tonfa diabolicamente, 
scateno i tuoi giganteschi pneumatici, 
per la danza che tu sai danzare 
via per le bianche strade di tutto il mondo!... 
(da "L'automobile da corsa" di Filippo Tommaso Marinetti)


Gradiranno i tassisti l'eroismo, un po' pataccaro francamente, ma altamente suggestivo e roboante di queste rime marinettiane? 
La lettera "r" che si ripete, che motorizza la parola, e che le dona un suono aggressivo e da denti digrignati, la grrrradiranno?
Avidi d'orizzonti e prede siderali, a motori scalpitanti, li osservo, mio malgrado, in attesa di una regolamentazione che veda lo scontro Uber e Taxi finalmente appianato e con la agognata risoluzione delle richieste degli uni e degli altri. 
E questi sono i fatti di attualità. 
Ma il tassinaro un po' Alberto Sordi - navigato, cinico quanto basta alla sopravvivenza, sempre sorridente e battutaro - ecco, io, uno così, non l'ho mai incontrato. Mai nella vita.

Fuori la stazione o agli arrivi dell'aeroporto, li vedo palleggiarsi i passeggeri come in un campo da rugby. Chi è il primo della fila? Ci si chiede, frastornati e vinti, badando al trolley e alla borsetta e a quel figuro losco che sbuca dal nulla e che ti si appiccica per un passaggio alternativo senza ricevuta, chi è il primo della fila? La voce ci si spezza visto che quella che ci si para davanti è un groviglio diabolico di occhi e lamiere, non può essere una fila. 
Chi è il...
Accigliati, ti caricano, spesso solo dopo aver saputo se sei una corsa conveniente e, se parlano, ti sciorinano rimostranze sindacali che si attivano con il clik del tassametro. 
Le bianche strade percorse a scatti, nervosamente, i più giovani, specialisti di questo stile di guida, gonfiano l'abitacolo con lo stereo a palla e riescono a compiere tutto il percorso senza mai guardarti in faccia. Siamo finiti in un rave, tump tump tump, dove ognuno balla il suo ritmo, bella!
Tump tump tump tump
È un clangore futurista, è l'intonarumori di Luigi Russolo, la macchina musicale generatrice di suoni di inizio secolo. È guerra.

È la guerra del traffico, del grugno, dell'aggressione verbale. Siamo diventati questo. E la storia Taxi/Uber ce lo dimostra nella sua sfigata crudeltà. 
Siamo tutti contro tutti, mettiti l'elmetto, fatti riconoscere. Siamo miliziani e "Ce devi da sta', fraté. È guera!"
È guerra, amico.


(Campo di battaglia)



  



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