mercoledì 8 luglio 2015

Zen

Neanche il suono dei passi
del monaco nomade.
La terra è gelata.
(Iida Dakotsu1885-1962) 



"Ma che belle persone!" Questo è l'unico commento, ma in versione zen, che un cittadino romano, e onesto, sente di fare aprendo il giornale e leggendo che lo sciopero dei macchinisti della linea metropolitana della capitale, quello sciopero che gli ha impedito di raggiungere in tempo quel tizio per quel colloquio importante di lavoro, quell'amico in ospedale in orario visite, la fidanzata in partenza per uno stage o quel treno eccetera eccetera, ecco, quel maledetto inaspettato disservizio era dovuto...a uno "sciopero bianco".
Non stabilito, non programmato, non autorizzato. (leggi notizia).
Ma i motivi saranno stati importantissimi, saranno stati, come minimo, calpestati gli elementari e sudati diritti del lavoratore!
Invece qui di sudato ci sono solo i passeggeri, quei cittadini onesti che si arrabattano ogni giorno, veri samurai della sopravvivenza urbana a 45 gradi all'ombra. 
I macchinisti invece sanno di colonia e scioperano perché l'affronto del badge che registri le ore di lavoro fatte lo considerano atto di lesa maestà. Sì, si rifiutano di timbrare il cartellino. E' vero, avete capito bene!
"Ma che belle persone!" diremmo se fossimo monaci zen. Ma non siamo monaci zen, e stiamo pensando le cose più turpi ascoltando il suono dei passi sull'asfalto bollente..


(Roma. Monaci nomadi)







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